COME NAQUE IL TORNEO CALIGARIS-


COME NAQUE IL TORNEO CALIGARIS- SANTO PROTETTORE: SAN BALENGO
CORREVA LA PASQUA DEL 1957 E LE SQUADRE ALLOGGIAVANO AL CONTARDO FERRINI
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FINALISSIMA A TESTA E CROCE –LA MONETA SI PIANTA PER TRAVERSO E LA RIPETIZIONE DA’ LANERSOSSI
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Il torneo Caligaris nacque da una scommessa e da una follia. La scommessa , che il calcio giovanile, allora under 21, era un forte catalizzatore di spettatori, specialmente in un ambiente come Casale dalle tradizioni gloriose ma dal presente pet-pet. . La follia: trovare i quattrini per un impegno così imponente. Ed il Pierino Dusio osservò " Iuma nen in buton".
L’anno precedente , 1956, c’era stato un preludio: un torneo con Casale, Novara, Provercelli, Alessandria: il Torneo del quadrilatero, vinto dal Novara di Moschino sul Casale di Morbello. L’anno dopo Borghini, Dusio, Bagna, Priasca, Musso,Vittorino Pugno, i fratelli Bozzolino ed altri appassionati nerostellati decisero il salto internazionale. “Ci vuole un santo protettore-disse il Pierino Dusio - il santo dei pazzi…”. Fu proclamato all’unanimità, dopo non breve dibattito, San Balengo.
Ma il santo dei pazzi intervenne in alto loco, perché, tramite l’appoggio alcuni suoi emissari –in primis Camillo Venesio- riuscirono ad organizzare un torneo la cui internazionalità era assicurata dal First Vienna F:B:C, dall Lille Olympique (quando il maestro Cocito, spiker ufficiale al Natal Palli, lesse OLIMPICH, Dusio commento: qui c’è scritto OLIMPIQUE…mha!...) e dal Lugano F:BC. Completavano il cast: Casale, Lanerossi Vicenza, Roma e Torino che all’ultimo momento sostituì il Modena. Il Torneo si svolgeva a cavallo di Pasqua: 20- -21 aprile con finalissima il 22 giorno di pasquetta. Tutte le squadre alloggiavano al Contardo Ferrini le cui camerate erano disponibili per via delle vacanze pasquali.
Fu un successo travolgente. Molti tifosi, presero (il sabato era lavorativo) un giorno di ferie per non perdere una partita. Vinse il Lanerossi sul Torino (nel Toro giocava il casalese futuro nazionale Sergio Castelletti). La partita finì 0-0 anche dopo i supplementari. Allora non c’erano ancora i rigori e la monetina, al primo lancio, si piantò di costa. Fu necessario ripetere il testa o croce che diede la vittoria al Lanerossi.
Il Caligaris proseguì per lustri, trionfalmente. L’apogeo lo raggiunse nel 1970 con la finale Torino-Juventus e dodicimila spettatori stipati anche al bordo del campo.
Il Caligaris ebbe per anni, come corollario, il premio giornalistico fondato da Luigi Cerutti- ed intitolato al grande direttore di Tuttosport Carlin (Carlo Bergoglio), che fu assegnato ai più importanti giornalisti sportivi d’Italia.
Poi il tramonto. La tivu, con il suo propinare in dosi d’urto partite su partite( ed anche il ridimensionamente da under 21 a under 18) ruppe ogni interesse…
Peccato!
GIANNI TURINO

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