Razzismo, insulti a un giocatore del Casale Calcio: sospesa Casale-Pro Patria Berretti

Razzismo, insulti a un giocatore: sospesa Casale-Pro Patria Berretti
Un nuovo caso per la squadra di Busto Arsizio dopo l'episodio con Boateng. Un giocatore del Casale ha accusato un avversario ospite di avergli rivolto insulti razzisti ("sporco negro") e ha reagito colpendolo con un pugno. L'arbitro lo ha espulso e la formazione di casa ha lasciato il campo. Per la società lombarda si è trattato di una normale azione di gioco sfociata in una rissa

CASALE MONFERRATO (Alessandria) - Un altro incredibile, vergognoso caso di razzismo. Stavolta coinvolge addirittura ragazzini di 16 anni, e di nuovo la Pro Patria. Dopo i cori razzisti a Busto Arsizio, arrivati dagli spalti nei confronti di Boateng, la amichevole Pro Patria-Milan era stata sospesa, con i giocatori rossoneri rientrati negli spogliatoi. E sei tifosi lombardi, fra cui un assessore 'daspati' per 5 anni. Ora è successo un altro caso analogo nel campionato Berretti. E' stata sospesa la partita fra Casale e Pro Patria. Ecco cosa è successo dalle prime ricostruzioni. La Pro Patria era in vantaggio per 2-0, per due reti segnate al 24' (cross dall'esterno ribadito in rete dal centravanti) e al 37' del primo tempo (tiro da fuori area). Al 38' del primo tempo il calciatore Fabiano Riberio è stato oggetto di un presunto insulto di "carattere razziale, circostanza che ha suscitato un profondo sgomento nei giocatori e nello staff tecnico nerostellato i quali, autonomamente, hanno deciso di non proseguire la partita", ha scritto il Casale sul suo sito. Il giocatore Riberio, attaccante del Casale, è stato insultato da un avversario della Pro Patria, ha reagito con un pugno ed è stato espulso dall'arbitro. L'arbitro non avrebbe sentito l'insulto razzista mentre Riberio ha dichiarato: "Un avversario mi ha dato dello sporco negro...". Dopo l'espulsione dell'attaccante del club piemontese si è accesa una rissa e l'arbitro ha mandato negli spogliatoi anche l'allenatore e un dirigente del Casale. La Pro Patria invece sostiene che non si tratterebbe di un caso di razzismo ma soltanto di una normale azione di gioco sfociata poi in una rissa.
Il Casale ha ritirato la squadra e ora, spiega in un comunicato, "si riserva di appurare quanto accaduto e la veridicità degli avvenimenti al fine di adottare i provvedimenti necessari. Nel contempo la società stigmatizza l'accaduto e si rimette a quanto sarà deciso dalle autorità federali competenti". A conoscenza dell'episodio il dg generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, e il capo degli arbitri, Marcello Nicchi, che hanno stigmatizzato l'episodio. La Figc aprirà subito un'inchiesta. Francesco Ghirelli ha detto: "Vogliamo che gli organi competenti appurino i fatti. Se si tratta di un episodio razzista che ha coinvolto addirittura ragazzi di 16 anni la posizione della Lega Pro è chiara: condanniamo con estrema fermezza". "Tali comportamenti razzisti non possono essere più ammessi e tollerati - aggiunge Mario Macalli, presidente della Lega Pro - Se realmente dovesse trattarsi di atto di razzismo la Lega Pro si schiererà, ancora una volta, con fermezza contro i comportamenti accaduti. Porteremo avanti una lotta senza quartiere, non sono questi i valori che il calcio e la società devono trasmettere. Andremo fino in fondo all'indagine, il calcio deve essere un veicolo di valori umani e sportivi". Gli atti saranno trasferiti alla procura federale.

"E' ora di dire basta, così a mio avviso non si può più andare avanti". E' il commento dell'allenatore del Casale Berretti, Latartara. "Quello che è accaduto è un fatto grave e vergognoso, che va preso nelle sue giuste proporzioni e lo è ancora di più se si pensa che è avvenuto all'interno di una partita giocata tra ragazzi, molti dei quali minori. E' tempo di dare un segnale forte considerato che già ci era capitato in precedenza di sentire insulti di carattere razzista. Un fenomeno che va assolutamente arginato".
fonte RebubblicaSport

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