Di Stanislao: “Eccomi a Casale!

Di Stanislao: “Eccomi a Casale! Con il calcio mi sono già bruciato, ora non posso più sbagliare…”

Casale Monferrato (AL) | 11/01/2013 — Il passaggio di consegne alla guida del A.S.Casale Calcio s.r.l. si è ufficialmente concretizzato giovedì. Come trapelato da giorni, la famiglia Goveani ha ceduto l’onore e l’onere a un amico, il romano Paolo Di Stanislao, tifoso della Lazio e già in passato coinvolto in affari calcistici, attualmente inibito dalla FIGC. Venerdì presentazione ufficiale a squadra e autorità cittadine con una cena a Saint Vincent, sabato la conferenza stampa. L’ad sarà il 32enne bergamasco Matteo Dellera, ex calciatore.
Sarà che gli show elettorali in questi giorni impazzano e condizionano, sarà che noi cronisti siamo talvolta troppo scettici e sempre alla ricerca della presunta “verità”, ma ci siamo sentiti un po’ Gruber e un po’ Santoro nell’intervistare quello che ai nostri taccuini ha confermato essere il nuovo presidente del Casale. Leggete qui sotto cosa è saltato fuori. D’ora in poi a gestire la società nerostellata sarà Paolo Di Stanislao, un uomo dal passato calcistico un po’ … “travagliato”. La certezza è che, a quasi cent’anni di distanza, il Casale si ritrova in qualche modo a confrontarsi nuovamente con la Lazio, tu guarda il destino! Chissà cosa penseranno capitan Barbesino e gli altri ragazzi, guardando dall’alto, loro che a Roma erano andati a vincere il titolo di campioni d’Italia …
Buonasera signor Di Stanislao, che ne sarà del nostro Casale?
Buonasera, è molto semplice. Chi vi parla è il nuovo patron del club ed è pronto a guidarlo con esperienza per conservare il diritto a partecipare alla Lega Pro e poi collocarsi stabilmente nella nuova struttura dei campionati che nascerà in futuro. Ringrazio l’amico Goveani, con il quale cenerò qui a Roma stasera (giovedì – ndr), per l’opportunità che mi ha balenato un paio di mesi fa e che ho colto volentieri. Sono stato a vedere Casale-Forlì e credo che quel giorno si sia toccato il fondo, poi la squadra ha ripreso a giocare bene. Ci spiace accogliere in città un ospite - divenuto ora gestore di uno dei simboli di maggiore tradizione locale - con un po’ di freddezza. Converrà però che il suo passato calcistico lascia perplessi e un cronista non farebbe al meglio il suo lavoro, senza farglielo notare. Oltretutto nel calcio se ne vedono di tutti i colori e non è facile alimentare la passione popolare come invece servirebbe …
So bene dove vuole andare a parare, ma la fermo subito. Io nel calcio a Lanciano mi sono già bruciato una mano, questo lo ammetto, anche se la gente di quella città è con me e lei lo potrebbe facilmente verificare. Così come non sono del tutto vere tante altre vicende che mi vengono attribuite in questa o in quell’altra città. Adesso non voglio, e soprattutto non posso, bruciarmi anche l’altra mano. Aspettate di vedermi all’opera e poi mi direte.
Un dettaglio importante, più che una curiosità. Essendo lei inibito a ricoprire cariche in ambito FIGC, chi acquisirà i poteri di firma, ovvero chi si prenderà la responsabilità per conto del Casale sotto il profilo giuridico?
È vero, io sono stato inibito a marzo per i prossimi tre anni per il fallimento del Lanciano, anche se attendo l’arbitrato del CONI che mi scagionerà del tutto. Non posso ricoprire cariche ufficiali e infatti l’amministratore delegato del club sarà Marco Dellera, ex calciatore dell’Atalanta (un 32enne che nello scorso campionato ha militato in Sicilia nel Nissa e ora è passato dietro la scrivania – ndr). Gigi Pavarese si occuperà della parte tecnica, in qualità di consulente esterno. Antonio Sorano continuerà a essere il direttore generale e anche il ds Giorgio Danna resterà al suo posto. I tifosi si domandano: ci sono i soldi per fare bene?
Direi proprio di sì. Goveani mi ha riepilogato il recente passato societario del Casale e venerdì sera a cena (all'Hotel Billia di Saint Vincent - ndr) mi presenterà all'imprenditore locale Giuseppino Coppo che a quanto mi dicono in estate ha garantito per l’iscrizione, oltre che all'assessore allo sport del Comune. Noi faremo il nostro, in più ci muoveremo sul territorio per acquisire nuove risorse e opereremo per fare sì che gli accordi di sponsorizzazione esistenti siano rispettati. L’importante è che tutte le componenti remino nela stessa direzione, dal patron al magazziniere, fino alle istituzioni e alla carta stampata. Se avverà questo, per il futuro del Casale non ci sarà nulla da temere. I capitali della nuova proprietà da dove arriveranno?
Ci sono due altri soci romani oltre a me, ma li presenterò sabato in conferenza stampa. Uno si occupa di telefonia e l’altro è un imprenditore edile fra i più importanti della Capitale. Io stesso non resto mica con le mani in mano durante il giorno e opero nel settore delle costruzioni, ma detto questo non serve l’Aga Khan per gestire un club di calcio in Lega Pro, a mio avviso. Servono capacità gestionali e conoscenza dei regolamenti. Goveani resterà al suo fianco o si defilerà del tutto?
Io, il notaio e suo figlio Umberto abbiamo collaborato in passato e continueremo a farlo in futuro, anche in ambito extra-calcistico. Ci lega un rapporto di amicizia e sono certo che ci confronteremo volentieri anche per quanto riguarda il Casale. Comunque ora il club, a tutti gli effetti, passa sotto la mia gestione. Si è trattato di un acquisto oneroso?
Dipende da cosa si intende per tale. Anche l’accollarsi formalmente una situazione debitoria esistente può essere considerato un acquisto oneroso, no? A ogni buon conto ci risulta che il Casale a oggi ha una situazione debitoria per nulla compromessa rispetto ad altri club. Una buona opportunità, giusto?
Guardi, i debiti ci sono e i bilanci lo dimostrano. Al tempo stesso è vero che gli ex proprietari della Foppiani si sono impegnati a ripianarli gradualmente e io mi attendo che queste obbligazioni siano rispettate. D’altronde avevano messo il club in liquidazione e ora pagheranno semplicemente le loro spese. Parliamo di calcio giocato. Cosa ne sarà della squadra, ci dobbiamo attendere una rivoluzione?
Per nulla, come le dicevo da qualche settimana il vento sembra essere cambiato e il nuovo allenatore si sta dimostrando bravo. Cercheremo di migliorare la rosa, ma senza stravolgimenti. Le piace la maglia del Casale?
Moltissimo e non solo a me, a quanto pare, visto che è stata giudicata la maglia di calcio più bella del mondo dalla Gazzetta dello Sport. In passato ho lavorato come concessionario di pubblicità della Lazio di Cragnotti, oltre a collaborazioni con altri club di Serie A, e pertanto ritengo di avere le competenze giuste per riportare i colori nerostellati laddove meritano. Sia dal punto di vista prettamente sportivo che del merchandising. Chi è il suo calciatore preferito?
Senza dubbio Juan Sebastian Veron. Allo stadio ci sono stato moltissime volte, ma non mi sono mai divertito così tanto come quando c’era lui.
Un’ultima battuta: da tifoso laziale vorrà mica vendicarsi di quel titolo di campioni d’Italia che le strappammo in finale quasi cent’anni fa …
Ci mancherebbe, io ci terrei a onorare al meglio questa prestigiosa ricorrenza che il Casale deve festeggiare almeno in Lega Pro. Vedrà che ci riuscirò, smentendo gli scettici. Perché i cavalli, come dicono a Roma, si contano al palo.
Fonte Il Monferrato

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