Casale, settimana ad alta tensione

Casale, settimana ad alta tensione

08.12.2012 18:38 di Redazione TLP.  
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
Una settimana ad alta tensione in casa Casale. Nonostante le voci e le presunte smentite, volte a smorzare gli spifferi e le voci di corridoio, la situazione nella città piemontese si è fatta rovente. I tifosi sono inferociti per i cattivi risultati della compagine nerostellata. Il casus-belli che ha rinfocolato le polemiche è stata la brutta sconfitta interna di domenica dei ragazzi di mister Perra contro il Forlì. Uno 3-0 senza storia che ha provocato un travaso di bile alla tifoseria casalese.
Fischi, insulti e cori hanno fatto divampare la contestazione a cui ha risposto a metà settimana il diggì Sorano sul sito ufficiale del club. “Domenica, nel dopopartita, sono successi fatti gravi. Il nostro presidente, Umberto Goveani, non solo è stato insultato e fischiato ma anche preso a sputi e minacciato di morte. Questo comportamento, tanto più se rivolto contro un giovane di 24 anni, è inaccettabile. Così come sono inaccettabili gli insulti, con uno sfondo che non si può non definire razzista, rivolti contro i sardi o i napoletani. Mi chiedo ma dove erano finiti tutti gli imprenditori piemontesi quando si trattava di salvare la società? Se non sbaglio l'ultimo presidente locale è stato Giuseppino Coppo (persona squisita) e l'ultimo presidente piemontese Giulio Bertacchi. Poi ci sono stati sempre gruppi giunti da fuori. E ci sono altre cose che mi hanno dato fastidio. Nessuno ha accennato agli sputi e minacce di morte, eppure sul posto c'erano giornalisti che hanno visto tutto. Questo atteggiamento non posso che definirlo omertoso. Così come è fastidioso definire il nostro presidente 'Goveani Junior' come se fosse un 'diminutivo': non è 'junior', è Umberto Goveani, presidente del Casale Calcio. Infine aggiungo come certe mie dichiarazioni vengano riportate dai giornali in forma distorta o incompleta. Addirittura mi è capitato di leggere mie dichiarazioni virgolettate che non ho mai pronunciato”. Queste le parole di Sorano che hanno ulteriormente caricato di tensione l'ambiente.
Pochi giorni dopo ci sono state nuove contestazioni in città con tanto di comunicato ufficiale pubblicato dai Boys Casale 88 ovvero la frangia più passionale del tifo nerostellato: "Scriviamo  per rendere pubblico il nostro disappunto riguardo le sconcertanti dichiarazioni rilasciate dal D.G. del Casale calcio Antonio Sorano, relative al dopo partita Casale – Forlì di domenica scorsa. Adesso basta, è veramente ora di finirla di criminalizzare i tifosi!
Siamo stanchi e indignati di dover essere colpevolizzati ogni qualvolta si presenta l’occasione, per qualche  - dirigente del club Nerostellato, di usarci come paravento per le loro malefatte o come Caprio espiatorio di tutti i mali di questa città. I tifosi del casale non sono delinquenti, né hanno mai minacciato nessuno, tantomeno di morte, come affermato dallo stesso D.G.! Adesso si sta veramente oltrepassando il limite della decenza e della legalità, ormai si è entrati nel campo della diffamazione gratuita.
E’ giunta l’ora di mettere la parola FINE a questo gioco al massacro nei confronti di quei pochi che ancora dimostrano la propria passione per la maglia Nerostellata. Da anni stiamo subendo continue prese in giro da parte delle "dirigenze" che si sono succedute alla guida della società, senza parlare delle restrizioni e dell’accanimento sistematico da parte delle forze dell’ordine per episodi al limite del ridicolo, che in altri stadi di altre città manco vengono considerati. Vorremmo soltanto ricordare a tutti che, i veri problemi che attanagliano questa città sono ben altri, e che il tempo di schermirsi dietro ai tifosi nerostellati ogni qualvolta certi personaggi si vengono a trovare nelle condizioni di pulirsi la coscienza, è scaduto!
Per ottenere rispetto bisogna prima dimostrare di meritarselo e non è il caso del direttore Sorano, che domenica sera dopo la pesante sconfitta contro il Forlì ha chiesto scusa ai tifosi "per l’ignobile prestazione della squadra" e mercoledì rilascia dichiarazioni diffamatorie contro gli stessi tifosi con i quali si era scusato, addebitando loro ogni responsabilità di quella che invece appare agli occhi di tutti l’ennesima gestione fallimentare.
Si ricordi, caro direttore Sorano, che prima di Lei e dopo di Lei, da Casale sono passati e passeranno decine di dirigenti, ma, senza offesa, si ricordi che il Casale Calcio ha un’unica proprietà, i TIFOSI, quelli di sempre, non quelli occasionali e nemmeno i dirigenti opportunisti!".

Come se non bastasse ad amplificare la tensione sono arrivate le clamorose esclusioni dai convocati per la delicata e decisiva trasferta di Fano di due pilastri della formazione piemontese come capitan Daniele Molino e lo stopper Simone Cirina, sinora sempre titolari. Una scelta particolare che ha provocato il dispiacere del difensore centrale ex Alghero che su Twitter come Wesley Sneijder si è sfogato: "Fuori rosa a 33 anni .... nn ho capito l'essere professionista ... figuriamoci da essere giudicato da un dilettante....".
Parole chiare che testimoniano, sia nel comunicato effettuato dai tifosi che nelle varie vicende riguarda la compagine nerostellata, come il clima a Casale si sia fatto pesante. Comodo e facile talvolta scaricare le responsabilità sui cronisti e sulla stampa cartacea e web che invece cercano, semplicemente, di raccontare quello che succede e quanto filtra dai vari ambienti.

Fonte Tutto Lega Pro

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